martedì 3 novembre 2009

la collezione di Des Esseintes, simbolismo ed arte





























"La collezione di Des Esseintes"

Des Esseintes, il personaggio immaginario inventato da Huysmans, è forse il primo collezionista a potersi vantare, all’inizio degli anni ottanta, di avere una raccolta di gusto prettamente simbolista. I quadri, le stampe, i disegni citati di Moreau, Redon, Bresdin, esistono veramente, ed è interessante rileggerli attraverso le parole di Huysmans. Così lo scrittore presenta L’apparizione, un dipinto di Moreau del 1876, che mostra appunto la testa mozza del Battista che appare a Salomè: "un mosaico circondava il volto da cui si sprigionava un’aureola, irradiandosi in fasci di luce sotto i portici, illuminando la paurosa ascesa della testa, accendendo il globo vetrino delle pupille fisse, quasi aggrappate alla danzatrice. Con un gesto di spavento, Salomè respinge la terribile visione che la inchioda immobile sulle punte; i suoi occhi si dilatano, la sua mano stringe la gola con un gesto convulso. È quasi nuda; nell’ardore della danza i veli si sono sciolti, i broccati sono caduti; ella è vestita solo di oreficerie, di lucidi minerali"(...)
Il gusto decadente di Des Esseintes è ben rappresentato anche da una litografia La Commedia della Morte di Bresdin, "dove, in un inverosimile paesaggio irto di alberi, di cespugli, di boschetti che assumevano forme di demoni e di fantasmi, coperto di uccelli dalla testa di topo, dalle code di legumi, su di un terreno cosparso di vertebre, di costole, di cranii, si ergevano dei calici nodosi e spaccati, sormontati da scheletri che agitavano un mazzo di fiori con le braccia in aria intonando un canto di vittoria, mentre un Cristo fuggiva in un cielo pomellato, un eremita rifletteva con la testa fra le mani nel fondo di una grotta, un miserabile moriva estenuato dalle privazioni, consunto dalla fame, coricato sul dorso, i piedi davanti a una palude".
Altri quadri ornavano le stanze di Des Esseintes: "Avevano la firma di Odilon Redon. Racchiudevano nelle loro sottili cornici di pero naturale, orlate d’oro, apparizioni inconcepibili: una testa di stile merovingio posta su di una coppa, un uomo barbuto, che aveva del bonzo e dell’oratore di riunione pubblica, che toccava col dito una colossale palla da cannone; uno spaventoso ragno che aveva nel mezzo del corpo un volto umano"(...).
(Da: Pierluigi De Vecchi - Elda Cerchiari, "Arte nel tempo", Bompiani, Milano 1996, vol.3 -Tomo II, pg.402) ARTE simbolismo




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